La legislazione europea sulla due diligence per un impatto positivo: come garantire che piccoli produttori, lavoratori e artigiani nella catena di fornitura globale non vengano lasciati indietro?
Continuiamo a parlare di due diligence (dovuta diligenza) perché il tema, a nostro avviso, è e potrebbe essere particolarmente importante, nel bene o nel male!
La legislazione europea che regolerà il comportamento delle aziende in materia di diritti umani e ambiente (HREDD – Human Rights and Environmental Due Diligence) continua a slittare (si parla adesso del prossimo 23 febbraio) e il rischio di un ennesimo provvedimento annacquato ed inefficace è purtroppo molto concreto.
Un’ennesima occasione sprecata poiché la due diligence potrebbe portare ad un vero cambio di paradigma nel fare impresa. Una Direttiva in materia di diritti umani e ambiente forte e ambiziosa darebbe un contributo tangibile al miglioramento dei diritti umani e delle condizioni ambientali lungo le catene del valore globali, aiutando al contempo le imprese a diventare più resilienti e orientate al futuro.
Questioni cruciali per il movimento internazionale del Commercio Equo e Solidale, dato che le catene di fornitura globali sono caratterizzate da una netta asimmetria di potere che comporta l’iniqua distribuzione delle risorse.
Gli elementi essenziali
La posizione del Commercio Equo e Solidale è ben spiegata in un documento promosso da Fairtrade International, WFTO-Europe (World Fair Trade Organisation) e Fair Trade Advocacy Office (FTAO), sottoscritto da numerose organizzazioni tra cui, in Italia, Equo Garantito e Fairtrade Italia.
Il documento sulla due diligence
Nel documento sono delineati gli elementi essenziali per far sì che la Direttiva HREDD possa assicurare un impatto positivo lungo tutta la catena di fornitura, specialmente per i piccoli coltivatori, lavoratori e artigiani nel Sud Globale.
Tra gli altri:
- Coprire l’intera filiera
- Riguardare attività commerciali di tutte le dimensioni di imprese sia UE sia non UE che offrono beni e servizi sul mercato europeo
- Considerare le pratiche di acquisto
- Considerare salari e redditi dignitosi come diritti umani a tutti gli effetti e precondizioni per il rispetto degli altri diritti umani e per la tutela dell’ambiente
- Coinvolgere nel processo tutte le parti interessate
- Prevedere, in caso di inadempienza, conseguenze legali efficaci, adeguate e dissuasive
- Porre attenzione al rischio di disimpegno e prevenire brusche interruzioni nei rapporti commerciali
SCARICA IL POSITION PAPER DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
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